11 luglio 2007

02:09 am

"Così erode dentro, come un tarlo tutto preso a svolgere il ruolo che natura ha prestabilito per lui, a creare piccole falle per gli uomini, ma un mondo di labirinto per lui, e coscente nel dimenticarsi di lui, quando tutto si acquieta, quando i rumori si fanno sordi, quando la luce scompare, quando il respiro si fa calmo e regolare, quando il solo battere del cuore ti arpeggia dentro, nel tentativo di richiudere le falle create e nella speranza che sia vero che il tempo lenisce il dolore ed addormenta in un lungo letargo il sentimento che ti scava dentro"

1 commento:

Anonimo ha detto...

questa è poesia...bellissima nella sua totale sofferenza!!!rossa